Assemblea 21/1/2017

Bella serata sabato 21 gennaio scorso presso il Centro Giovani di Anzola Dell’Emilia!

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Abbiamo presentato un resoconto dell’anno appena trascorso, un anno davvero molto positivo e con limitate “disgrazie”: la produzione di ortive è stata tutto sommato abbondante, nonostante i consueti danni da patogeni e, quest’anno, in particolar modo da fauna selvatica; la calura estiva non è stata pesante come nel 2015 e le frequenti  piogge primaverili sono state un toccasana per tutte le piante.  Il raccolto, sia di grano Verna che di girasole, è stato abbondante, un po’ deludente quello dei ceci ma l’estensione dedicata a questi ultimi era comunque limitata e gestita in condivisione con un altro agricoltore biologico auto-certificato.

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E’ stato riconfermato il piano colturale già comunicato all’Assemblea precedente, 2,5 ha di ortaggi e per il resto grano Verna, farro, ceci, oltre a due new entry: Senatore Cappelli e piccola frazione di grano antico Terminillo, sui quali non abbiamo precedenti esperienze.

Nel corso dell’anno passato, abbiamo partecipato a un bando e ottenuto gratuitamente una selezione di 1200 piante arboree e arbustive autoctone a radice nuda da mettere a dimora entro la fine dell’inverno, che andranno ad impreziosire ed arricchire di verde, una volta cresciute, i confini dei terreni di Crespellano e Monteveglio.

Siamo stati orgogliosi di ricordare il premio per la “Responsabilità sociale e d’Impresa”, ricevuto dall’ Unione dei Comuni delle Valli Lavino e Samoggia come azienda etica del territorio, per le attività sociali svolte in collaborazione con Asc Insieme.

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E’ stato mostrato per la prima volta in 3 anni l’impegno e l’energia necessaria per portare avanti il progetto, che resta decisamente sovradimensionato rispetto alle forze impiegate e che giustifica l’impostazione di raccogliere gli ordinativi direttamente on-line e di processarli attraverso l’utilizzo del nuovo gestionale acquistato 6 mesi fa, per far sì che il lavoro possa essere organizzato al meglio senza perdite di tempo oltre che senza sprechi di prodotto.

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Le ore dedicate sono decisamente tante, le attività sono intense sia nel periodo invernale che, causa le minori ore di luce, rendono le attività maggiormente frenetiche, sia dalla primavera all’autunno inoltrato, quando l’impegno per la coltivazione assorbe tanta manodopera alla quale woofers/volontari e tirocinanti (sempre ben accetti! anche perché l’aspetto “formativo” non è secondario) offrono un aiuto decisamente limitato. Tutto ciò a fronte di un reddito per gli agricoltori che, anche se è cresciuto decisamente nel triennio, rimane assolutamente poco congruo alle ore di lavoro dedicate. Abbiamo posto la domanda al pubblico di immaginarsi il reddito che valuterebbero equo per loro stessi a fronte di un impegno che, per la maggior parte di mesi, si rende necessario 11-12 ore/7gg su 7 (in condizioni anche di freddo intenso o di calura estrema) come Luca o Bruno, o di 35/40 ore a settimana come Beatrice ed Elena (che essendo l’unica dei 4 ad avere un lavoro esterno, può dedicare i pomeriggi/notti/week end). Quando comunichiamo la media mensile dei redditi e la previsione dei redditi in budget 2017 c’è una evidente sorpresa tra il pubblico. Come è evidente, non c’è spazio per manodopera salariata esterna che potrebbe abbassare il carico di lavoro, dal momento che è già faticoso raggiungere cifre minime:

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Abbiamo ricordato, inoltre, che il reddito nel settore agricolo, si limita generalmente ai soli periodi “produttivi”, questo non aiuta chi vive in affitto, chi deve pagare mutui e bollette ed è importante avere un reddito minimo certo mensile. Il fatto che, a queste latitudini, sia necessario interrompere la distribuzione per 6-8 settimane l’ anno che non è sinonimo di 2 mesi di riposo, ma si tratta di un momento, meno frenetico, ma fondamentale per dedicarsi alla preparazione della terra/alle manutenzione di tunnel e impianti di irrigazione/semine/trapianti/cura delle piante per potere arrivare pronti alla ripresa in primavera. Allo stesso tempo occorre, soprattutto nel primo semestre, molta liquidità per far fronte alle spese necessarie:  acquisto di semi, piantine, tessuto non tessuto, pacciamatura, sostituzione di parti dell’impianto di irrigazione e teli dei tunnel danneggiati, le lavorazioni terra etc..

Senza incassi durante i mesi di chiusura e con parte degli introiti del periodo estivo che vengono utilizzati principalmente per saldare le  fatture, il rischio di andare in sofferenza di liquidità è reale.

Il progetto CSA, (da qui in poi definito “CSA integrale”) cosi come è stato concepito nella sua forma originaria, offre una valida via di uscita. Si tratta di un parternariato tra produttori e sostenitori nel quale questi ultimi garantiscono la copertura finanziaria del budget annuale e in cui rischi e benefici vengono condivisi in maniera solidale.

La forma di CSA che abbiamo adottato fino ad ora (da qui in poi definito “CSA Biricoccolo” ) cioè il prepagamento di una quota volontaria che viene scalata in base agli ordini effettuati, pur non corrispondendo esattamente alla CSA nella sua accezione più pura, ha avuto comunque una interessante risposta da parte delle famiglie nel tempo.

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L’adesione alla nostra richiesta di pre-finanziamento è passata da 14.500,00 euro del 2015 a 29.270,00 nel 2016 ed è salito di conseguenza il numero di famiglie coinvolte: da 40 a 73, con una quota media di versamenti a famiglia di circa 400 euro/anno. Gli effetti benefici si sono comunque riscontrati nel corso del 2016 dove è stato possibile mantenere costante il reddito mensile anche nel periodo di chiusura (che è stato più breve rispetto a quello che si prospetta nel 2017 – causa diverse condizioni climatiche) e non si sono riscontrati grossi problemi di liquidità nel corso dell’anno.

Sono stati mostrati RENDICONTI ECONOMICI DI 3 ANNI ATTIVITA, (clikkando sulla scritta vi si apre il file) il 2016, come anticipato, un anno particolarmente positivo, ha portato a 2 importanti risultati da un punto di vista strettamente economico:

  1. la remunerazione degli agricoltori è salita a 1100,00 euro netti/mese x i 3 agricoltori e un forfait di 2000 euro netti/annui complessivi per la gestione chiamiamola “amministrativa”
  2. si è verificato un utile a fine anno pari a 10.341,00 euro.

Dal momento che il capitale sociale all’avviamento (8.500 euro) era stato interamente eroso negli anni precedenti per far fronte gli investimenti (tunnel e macchinari/attrezzature agricole) e, nel nostro statuto, non è prevista una divisione degli utili ma un loro re-investimento, è stato deciso di accantonare il 50% dell’utile (4.250 euro per il 2016) per iniziare a ricostruire il capitale sociale (un altro 25% è stato messo a budget per il 2017 e il restante 25% lo sarà per il 2018) e 6000 Euro saranno accantonati in un fondo “automezzi” (accantonamento che dovrebbe proseguire anche negli anni futuri, cercando di accantonare 2000 euro/anno) che potrà servirci, se tutto andrà bene, per sostituire l’auto di famiglia quando passerà a miglior vita (visto che viene utilizzata all’80% ad usi Biricoccoli) o utilizzato nel caso dovessero verificarsi disgrazie varie (grandinate etc..).

Il budget 2017 prevede un calo di produzione di ortaggi (considerando 4 settimane in meno di distribuzione rispetto all’anno precedente) a fronte di un aumento di vendita di pani e farine mentre i ricavi lordi annui dovrebbero (speriamo!) attestarsi sugli stessi livelli del 2016. Si prevedono voci di spesa sostanzialmente simili all’anno scorso mentre è stata inserita una remunerazione per tutti e 4 i soci a 1000 euro netti/mese x 12 mensilità.

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Ciò che interessa, in questa fase, era di chiarire sostanzialmente la differenza tra “CSA integrale” e “CSA Biricoccolo”:

  1. CSA “integrale”

Dal budget complessivo è stato estrapolata la parte riferita ai soli costi di produzione ortaggi. Considerando l’ipotesi di 140 famiglie che potrebbero suddividersi i 74mila euro del costo di produzione ortaggi, si ottiene una quota annua di 528,00 euro/anno per famiglia (pari a circa 11,50 euro/settimana di media)

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In alternativa, con conti effettuati successivamente all’Assemblea a seguito di una giusta osservazione emersa,  sarebbe più corretto scorporare le quote per singola persona (come si fa in Belgio ad esempio). L’ipotesi potrebbe essere di una quota adulto pari a 245 Euro/anno –  una quota bambino 5-15 anni di 40 euro – bambino 0-5 di 10 euro. In questo modo si svincola il prezzo dal prodotto, si sostiene l’Azienda in maniera solidale, gli agricoltori possono contare su un reddito certo, i fruitori potranno dividersi la produzione annuale senza più dovere calcolare il valore monetario di ogni singola cassetta. Nella pratica ci si divide il raccolto di ortaggi di un anno che sia esso più o meno abbondante. La quota “pro-famiglia” può venire ripartita in un’ottica di economia solidale secondo il principio che chi può offrire di più può farlo al fine di coprire parte della quota di coloro che non possono permettersi una tale spesa. E’ possibile un rateizzazione in 2 -3 tranche all’anno. Affinché i benefici della CSA si riscontrino nella pratica, è importante che quante più “quote” possibili affluiscano durante i primi mesi dell’anno per le ragioni già illustrate.  La Community fa si che l’agricoltore non debba né preoccuparsi di non possedere le risorse finanziare per far fronte ai costi di produzione, né di riuscire a vendere il proprio prodotto. Le cassette non vengono più ordinate perché ogni settimana arriva la verdura da “dividersi” a ogni punto di distribuzione.

CSA “Biricoccolo”

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Possiamo continuare come abbiamo proceduto fino ad ora, le persone sono libere di ricevere la cassetta prenotandola sul sito (o aderendo alla modalità cassetta-continuativa) o di non riceverla, di determinarne il peso ed eventuali esclusioni, a fronte di uno o più versamenti rateizzati, restando legati al prezzo-prodotto.

Passando alla formula 100% CSA, cioè eliminando i pagamenti in contanti alla consegna ma procedendo unicamente con il pre-finanziamento, si evita il problema del possibile indebitamento verso banche (fino ad ora, grazie alle famiglie che ci hanno supportato non abbiamo mai dovuto ricorrere a nessuna forma di prestito bancario) ma il rischio di impresa rimane interamente a carico dell’agricoltore. Il proprio “conto” familiare può essere “rimpinguato” una o più volte l’anno all’esaurimento del credito. Gli acquisti pregressi e il credito residuo sono visualizzabili on-line.

Durante la seconda parte della serata Massimo Giorgini, che essendo un esperto counselor (oltre che un nostro super-sostenitore!)  ha facilitato la discussione, suddividendo i partecipanti in piccoli gruppi per ragionare sui pro e contro di entrambe le possibili soluzioni. Ognuno si è sentito libero di fare domande e di proporre possibili soluzioni.

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Possiamo segnalare:

  1. CSA integrale

PRO: 1. assicurerebbe un reddito certo agli agricoltori e, se non da subito, un reddito più dignitoso e congruo alle ore impiegate. Questo è stato l’argomento in assoluto più dibattuto ed è stato molto intenso verificare come quasi tutti i partecipanti fossero sostanzialmente increduli di fronte alla mole di ore che servono settimanalmente, a quanto bassi sono i redditi e desiderosi di vederli aumentare.  2. L’agricoltore non sarebbe lasciato solo davanti agli esuberi o carenze di prodotto e i rischi verrebbero condivisi (sono arrivate anche idee concrete: passate e trasformazioni comunitarie in estate etc..). 3. Non essendoci più necessità di confezionare le cassette (le persone se le confezionano da sole ai punti di ritiro) si eliminerebbero circa 100 ore mensili di lavoro a Beatrice che potrebbero essere dedicate alla coltivazione. 4. si eliminerebbero completamente gli imballaggi (plastica, sacchetti di carta etc…).

CONTRO: 1. è un sistema poco flessibile e/o personalizzabile, un quantitativo di ortaggi variabile arriva ogni settimana (accompagnato da una lista di quantitativi assegnati a ogni famiglia), se non lo si ritira (ferie/dimenticanze) il prodotto è comunque già stato pagato anticipatamente e verrà riutilizzato, se possibile il giorno successivo. 2. si pone il problema di chi 6 mesi d’estate ha un orto (e di chi 6 mesi di inverno fugge spaventato dai cavoli!) che sarebbe tagliato fuori dal potere aderire.

2. CSA Biricoccolo

PRO: 1.sostiene comunque l’agricoltore evitando l’indebitamento soprattutto se il flusso di denaro arriva a inizio anno. 2. è adattabile a ogni singola famiglia e per il tempo che la famiglia necessita. E’ una formula più flessibile.

CONTRO: 1. i rischi non sono condivisi (quindi il supporto non è totale). Non è detto che le annate siano tutte favorevoli, quindi il reddito minimo non è garantito.  2. si perdono un centinaio (abbondanti) di ore/mese per il confezionamento delle cassette, tempo prezioso che potrebbe essere destinato alla coltivazione. 3. si sprecano imballaggi (plastica/carta etc..) con costi non solo economici ma anche ambientali.

La netta maggioranza dei presenti, al termine, per alzata di mano, ha votato l’adesione al CSA integrale, le famiglie che preferirebbero lasciare la situazione di CSA Biricoccolo sono famiglie che, possedendo un orto, sarebbero escluse  e lo stesso dicasi per le famiglie che acquistano sporadicamente. La ragione di questa scelta è stata motivata per garantire i redditi di chi è nel campagna una quantità di ore settimanali elevatissima. Ve ne siamo davvero molto grati!

QUI è possibile scaricare il resoconto e le osservazioni di Massimo!

Dal momento che, l’Assemblea non avrebbe dovuto necessariamente essere un momento nel quale prendere decisioni vincolanti per il futuro, a cui si aggiunge il fatto, non secondario, che il numero di famiglie presenti non era statisticamente rilevante, noi Biricoccoli propenderemmo per proseguire il 2017 con il 100% CSA Biricoccolo, rivalutando eventualmente negli anni questa scelta in sede Assembleare che, a nostro avviso deve necessariamente passare attraverso una decisione votata della stragrande maggioranza delle famiglie e non su numeri ristretti.

Approfittiamo per ricordare ancora una volta che i benefici della CSA (qualunque formula volessimo darci) si fanno sentire soprattutto se i versamenti arrivano nei primi mesi dell’anno!

Quindi cosa aspettate? Il modulo per sostenerci e l’IBAN lo trovate QUI 

Come fin’ora è stato, la scelta dell’ammontare del versamento (come indicato sul modulo) è a libera discrezione e possibilità delle famiglie e può essere rateizzato in più tranches durante il corso dell’anno.

NOTA: Segnaliamo anche che, dal 1 Gennaio 2017, le fatture quietanzate saranno emesse all’esaurimento della quota anticipata (e non al ricevimento del bonifico come è stato fino al 31/12/2016). Per controllare se abbiamo ricevuto il vostro bonifico è sufficiente verificarlo sul proprio “conto on-line”.

Attendiamo suggerimenti/riscontri/domande da parte di coloro che non sono stati presenti all’incontro. I presenti si sentano liberi di integrare il resoconto con propri commenti. Grazie a tutti!